Gelosia e sessismo in appuntamenti
online violenti
GIOVANNA
REZZONI
NOTE E NOTIZIE - Anno XX – 30 settembre
2023.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La diffusione di massa dell’uso di internet e dei social
networks ha visto accedere ai servizi di incontri un numero sempre maggiore
di persone con tendenze criminali, appartenenti a realtà di sottosviluppo
culturale e sociale, o dedite ad attività delinquenziali o illecite per
guadagnarsi da vivere. Il rapido sviluppo di influenza online per
interazioni che causano imitazione, ha contribuito a diffondere uno stile di
comunicazione rude, volgare, esplicito e spesso incivile, che si sta affermando
come moda giovanile, seguita nelle periferie sottosviluppate di molti paesi del
mondo, anche da persone non più giovani, rendendo talora difficile per le
polizie postali, in caso di abusi, distinguere tra coloro che hanno perpetrato
reati e coloro che li hanno subiti.
Sta emergendo una nuova e preoccupante forma di
violenza legata agli appuntamenti online etichettata in inglese Cyber-violence. L’analisi di questa nuova forma di reato
contro la persona include comportamenti di controllo, umiliazione,
intimidazione e minacce verso un partner o un ex-partner. Daniela
Ramirez-Carrasco, Rodrigo Ferrer-Urbina e Felipe Ponce-Correa
hanno studiato questo fenomeno, focalizzando particolarmente l’attenzione sul
ruolo che hanno la gelosia, il sessismo e i miti dell’amore romantico nella
genesi dei comportamenti violenti.
(Ramirez-Carrasco
D., et al., Jealousy, sexism, and romantic love myths: the role of
beliefs in online dating violence. Frontiers in Psychology – Epub ahead of print doi: 10.3389/fpsyg.2023.1212737, 2023).
La provenienza
degli autori è la seguente: Facoltà di Medicina e Scuola di Psicologia dell’Università
di Tarapacá, Arica (Cile).
Lo studio è interessante perché propone dati
raccolti su un campione non-probabilistico di 1001 partecipanti di età compresa
tra i 18 e i 25 anni, secondo un disegno sperimentale ex post facto, cross-sectional, retrospettivo a gruppo singolo, finalizzato
all’analisi degli effetti congiunti delle credenze associate all’appuntamento
violento – gelosia, sessismo, miti dell’amore romantico – sulla vittimizzazione
o sulla perpetrazione della Cyber-violence.
Tuttavia, è necessario rilevare un difetto di cultura psichiatrica, oltre che
psicologico-umanistica, nei tre autori che, ad esempio, non distinguono con
precisione tra i sentimenti di gelosia e il comportamento violento attribuito a
tali sentimenti dalla sottocultura popolare.
Mi sono occupata di recente di questo argomento[1], e mi
sembra opportuno estrarre dal precedente articolo alcuni brani che aiutano a
comprendere le ragioni di una precisa distinzione tra l’affetto e la gamma di
comportamenti che da questo possono scaturire.
La prima definizione di gelosia è riportata nell’introduzione:
Uno stato funzionale cerebrale che influenza il fondo inferenziale delle
interpretazioni[2]. Un
inquadramento del concetto a partire dalla semantica lessicografica:
“La gelosia, a rigore terminologico, è l’invidia
dell’amore e, stando al registro letterario che influenza da qualche
secolo il senso comune, si comprendono queste definizioni che ne danno
il Vocabolario Treccani e il Dizionario Enciclopedico Sansoni (DES): stato
emotivo di dubbio e di tormentosa ansia di chi, con o senza giustificato motivo,
teme o constata che la persona amata gli sia insidiata da un rivale (Treccani);
sentimento tormentoso, passione di chi pensa, a ragione o a torto, che altri
abbia conseguito l’affetto o l’amore della persona amata (Sansoni).
Per la verità, il meno blasonato DES, noto più ai
Fiorentini che alla totalità degli Italiani, coglie un nodo cruciale nello
studio psicologico della gelosia e, anche se l’espressione “stato emotivo” di
Treccani è più in linea col profilo della reazione esaminata negli studi dell’ultimo
secolo rispetto al vocabolo “sentimento”, la specifica essenza dello stato
psichico non è data dal fastidio per l’insidia di altri alla persona
amata, ma dal dubbio o dalla certezza circa il corrispondere un sentimento
legato al desiderio, da parte della persona amata[3].
La reazione di gelosia evocata nel rapporto
di coppia è stata tradizionalmente accostata ai resoconti e alle analisi dei
deliri di gelosia di psicotici, alcolisti e tossicodipendenti, perché la maggior
parte degli studi psicologici è stata condotta da psichiatri, e anche perché,
per varie ragioni culturali, si tendeva e si tende a considerare patologica o
al “limite del patologico” qualsiasi manifestazione intensa di gelosia, in
molti casi subendo l’influenza della sottocultura di massa mediatica che confonde
il provare il sentimento con il compiere atti aggressivi o criminosi”[4].
Si propongono in quell’articolo quattro casi
emblematici quali modi peculiari e diversi di vivere l’esperienza affettiva della
gelosia, e poi si osserva: “…sono sufficienti a illustrare la necessità di distinguere,
nel generico concetto di gelosia, uno stato affettivo, che può evolvere
in una condizione acuta di sofferenza distinguibile dalla generica
sofferenza ansiosa, e uno stile ideativo e, dunque, di pensiero
influenzato dal registro psichico complessivo”[5].
I dati rilevati da Daniela Ramirez-Carrasco, Rodrigo
Ferrer-Urbina e Felipe Ponce-Correa evidenziano che
la gelosia è implicata sia nella Cyber-vittimizzazione sia nelle Cyber-molestie
poste in essere, mentre le convinzioni sessiste sono implicate solo nel
commettere violenza.
Nella discussione, gli autori rilevano che la Cyber-violenza
è un fenomeno specificamente correlato alla probabilità di aggressione e
non alla probabilità di diventare una vittima.
A nostro avviso questi studi meritano di essere
proseguiti e approfonditi, soprattutto indagando analiticamente i protagonisti per
giungere a una definizione più precisa delle cause della violenza, al di là dei
fattori generici implicati in questi casi.
L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e
invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del
sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Giovanna
Rezzoni
BM&L-30 settembre 2023
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di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience,
è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data
16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica
e culturale non-profit.
[1] Note e Notizie 22-04-23 La
gelosia rivisitata.
[2] Note e Notizie 22-04-23 La
gelosia rivisitata.
[3] In queste distinzioni di sostanza
concettuale e non di semplice valore semantico seguo il nostro presidente
Giuseppe Perrella, la cui relazione introduttiva a questo studio al Seminario sull’Arte
del Vivere, è sintetizzata in questo scritto.
[4] Note e Notizie 22-04-23 La
gelosia rivisitata.
[5] Questa formula descrittiva è di
Giuseppe Perrella. Si suggerisce la lettura completa dell’articolo, sia per ciò
che concerne i meccanismi evocatori della gelosia, sia per l’influenza di
questo stato affettivo-emozionale sui processi cognitivi.